IL DECALOGO DI COMPORTAMENTO IN MOUNTAIN BIKE
Gli Stati Uniti d’America – U.S.A. –, luogo d’origine del fenomeno mountain bike, sono stati anche il Paese che per primo si è posto il problema del comportamento da tenere alla guida di una bicicletta da montagna, dell’impatto del suo utilizzo sull’ambiente e dei rapporti con le autorità e l’opinione pubblica. Di queste problematiche si è fatta carico la N.O.R.B.A. (National Off Road Bycicle Association), che ha stilato un vero e proprio codice di comportamento, in seguito adottato da tutti i club, gli enti, le associazioni e le scuole di mountain bike presenti sul territorio italiano. Si tratta più che altro di una serie di consigli di ordine generale che, se rispettati con estrema attenzione, possono contribuire a fornire un’immagine positiva e favorire un’ulteriore diffusione di questa straordinaria e piacevolissima praticasportiva:
1. Dare sempre la precedenza agli escursionisti a piedi.
2. Rallentare e usare la massima cautela nell’avvicinare e nel sorpassare escursionisti a piedi o altri ciclo escursionisti, facendo sempre in modo di segnalare il proprio arrivo con debito anticipo; evitare schiamazzi o urla, anzi scusarsi e salutare in modo garbato.
3. Tenere sempre sotto controllo la velocità della mountain bike e affrontare le curve con estrema cautela, prevedendo ostacoli improvvisi. L’andatura deve essere commisurata al tipo di terreno, al tipo di percorso e all’esperienza di ciascuno.
4. Rimanere sempre all’interno del percorso tracciato, riducendo così al minimo l’impatto ambientale (danni permanenti alla vegetazione circostante e conseguente erosione del terreno).
5. Non disturbare o spaventare gli animali, siano essi domestici o selvatici; dare loro il tempo di allontanarsi e di spostarsi dal percorso.
6. Non lasciare per alcun motivo rifiuti a seguito del proprio passaggio; è opportuno raccogliere i propri e, quando possibile, anche quelli abbandonati da altri escursionisti distratti.
7. Rispettare sempre le proprietà private e quelle pubbliche, lasciando cancelli, barriere mobili o sbarre così come vengono trovate. In ogni caso, se possibile, rivolgersi direttamente ai proprietari dei fondi per chiedere il permesso di transito. “Vietato l’ingresso” spesso significa solo “Per favore, se volete passare chiedete il permesso”.
8. Durante la ciclo escursione è sempre opportuno essere autosufficienti. La meta da raggiungere e la velocità con cui ci si sposta devono essere proporzionati alla preparazione psicofisica e all’abilità del
guidatore, all’equipaggiamento, all’ambiente, al terreno e, soprattutto, alle condizioni meteorologiche.
9. Non intraprendere mai da soli una ciclo escursione, salvo cause di forza maggiore. Non transitare in zone isolate e distanti dalle principali vie di comunicazione e lasciare sempre chiare indicazioni riguardo il percorso da effettuare e l’ora prevista per il rientro.
10. Ridurre al minimo l’impatto con la natura: rubare solo immagini e ricordi, e lasciare, al massimo, l’impronta appena percettibile delle ruote del proprio mezzo.
INTEGRAZIONE AL CODICE N.O.R.B.A.
11. La carta dei diritti e dei doveri
Il biker ciclo escursionista ha gli stessi diritti e gli stessi doveri di un qualsiasi altro utente della strada (road) o dello sterrato (off road). Perciò non sarà mai superfluo sottolineare l’importanza di una buona educazione stradale e del rispetto reciproco tra ciclo escursionisti, pedoni ed automobilisti e, cosa fondamentale, tra biker e biker;
12. Rispetto del Codice della Strada e una guida responsabile
La segnaletica stradale che deve osservare il ciclo escursionista è la stessa cui devono attenersi tutti i mezzi che affrontano la strada. Mantenere un comportamento adeguato e una velocità moderata consente di avere sempre sotto controllo la propria mountain bike indipendentemente dal tipo di fondo (asfalto o sterrato) che si sta affrontando.
Assolutamente da rispettare le norme che prevedono di tenere la propria destra durante la marcia, sia in salita sia in discesa, e di ridurre sensibilmente la velocità in presenza di pedoni, consentendo loro di spostarsi per poi superarli in tutta tranquillità.
Il ciclo escursionista è un individuo che guida un mezzo meccanico non motorizzato. Quindi, da un punto di vista della responsabilità civile e penale, risponde degli eventuali danni che causa a cose o persone in seguito a manovre rischiose o comunque non rispettose delle norme contenute nel Codice della Strada
13. Uso del Casco.
In considerazione che allo stato attuale, secondo le Leggi della Repubblica Italiana, l’uso del casco, per le attività non agonistiche in bicicletta, non è un obbligo di legge, si consiglia a tutti coloro che si accingono ad effettuare escursioni o viaggi in bicicletta, a dotarsi di un casco protettivo.
In merito a quanto sopra il Consiglio Direttivo dell’A.S.D. ACCADEMIA ITALIANA DI MOUNTAIN BIKE rende l’uso di tale strumento, obbligatorio per i minori di anni 18 e per tutte quelle escursioni che il Consiglio deciderà di inserire, a suo insindacabile giudizio, tra quelle in cui è obbligatorio il suo uso.